Cosa visitare a Cosenza: i posti più belli.

COSA VISITARE A COSENZA: I POSTI PIU' BELLI.

Abbiamo già parlato in generale della Calabria e in particolare della provincia di Cosenza in un altro articolo

Oggi però vogliamo approfondire il capoluogo di questa regione, dedicando questo articolo alla scoperta di Cosenza e delle sue bellezze.

COSENZA TRA I BORGHI PIÙ BELLI DI ITALIA “AD HONOREM”

Il centro storico di Cosenza, detto anche vecchia Cosenza, da Ottobre 2020 è entrato a far parte “ad honorem” tra i borghi più belli d’Italia.

A nostro avviso un riconoscimento assolutamente meritato, anche se tardivo.

Basti pensare che le radici della città affondano nel IV secolo a.C. , quindi parliamo di una città ricca di storia, di arte e di leggende risalenti a quasi 2500 anni fa.

Senza contare che nel corso dei millenni e dei secoli la città ha subito l’influenza di tutti gli stili e delle culture che l’hanno attraversata. Influenze che oggi la rendono un centro culturale ed artistico di assoluto rilievo nel panorama nazionale.

Ma vediamo insieme quali sono i siti principali da visitare nel centro storico di Cosenza.

PIAZZA XV MARZO

Cominciamo da uno dei simboli della città:

Piazza XV Marzo!

Possiamo affermare, senza timore di smentita, che questa sia la piazza più bella della città.

Qui infatti troviamo il teatro comunale, dedicato ad Alfonso Rendano, compositore del XIX secolo che ha inventato il terzo pedale indipendente per il pianoforte.

Oltre al teatro, in piazza XV Marzo, troveremo il palazzo del governo e l’accademia cosentina, la più antica accademia filosofica e umanistica d’Italia fondata nel 1511.

L’accademia fu portata al suo apice da un filosofo, Bernardino Telesio, che fu tanto importante per la città che gli è stata dedicata una statua in bronzo, che tutt’oggi possiamo ammirare al centro della piazza, proprio di fronte all’accademia che lo accolse e che lui rese grande.

Per renderci conto del fiorente panorama culturale cosentino del ‘500 dobbiamo immaginare che la città fu ribattezzata “l’Atene della Calabria” e che lo stesso Giordano Bruno fu influenzato dal pensiero di Bernardino Telesio.

IL CASTELLO NORMANNO-SVEVO

La storia del castello Normanno-Svevo è lunga e caratterizzata da vari eventi importanti e spesso tragici come il terremoto del 1184 che ne distrusse la rocca rendendolo inagibile. Ma andiamo con ordine.

Il castello fu eretto intorno all’anno 1000 su uno dei 7 colli di Cosenza, colle Pancrazio, dove fin dal VI a.C. sorgeva la rocca Bretia, una struttura difensiva di epoca pre-romana.

Come accennavamo nel 1184 ci fu un devastante terremoto che rese il castello inutilizzabile fino all’arrivo di Federico II di Svevia nel XIII secolo, che lo riportò al suo antico splendore e alla sua originaria funzione difensiva.

In seguito, tra la dominazione Angioina e quella Aragonese, il castello passò dall’essere residenza principesca a riassumere la sua funzione militare. Tutto questo finché, un ulteriore terremoto nel 1638, decretò la fine dell’utilizzo della struttura, fino all’arrivo dei Borboni nel XIX secolo.

I Borboni decisero di restaurare nuovamente la struttura e di adibirla a carcere, ma nuovamente fu distrutta da svariati terremoti, rendendola per lungo tempo abbandonata a se stessa.

Solo con i recentissimi lavori di restauro del 2008, risulta oggi possibile visitare il castello e apprezzare tutta la storia che porta con se questo importante simbolo cosentino.

IL MUSEO DIOCESANO

Questo museo è di recente apertura, parliamo del 2013, ma raccoglie al suo interno tesori dal valore inestimabile.

In particolare il pezzo più pregiato dell’esposizione è un reliquiario detto Stauroteca, che letteralmente significa “custode della croce".

Stiamo parlando di un opera di oreficeria Normanna di altissimo pregio donata alla città da Federico II di Svevia in persona in occasione della riconsacrazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta nel 1222.

Si tratta di una croce d’oro ricchissima di pietre preziose, smalti e decorazioni di pregio che, si dice, conservi un frammento della vera croce di Gesù.

LA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA

Poco fa abbiamo citato la Cattedrale di Santa Maria Assunta, ma è giusto dedicarle uno spazio più ampio per poterla descrivere al meglio, dato che è stata riconosciuta nel 2012 come patrimonio dell’UNESCO.

Essa rappresenta pienamente la storia artistica che ha attraversato la città. Questo perché la facciata esterna è di stile gotico - cistercense, mentre il suo interno è di stile romanico - barocco, discordanza che testimonia i molti rifacimenti postumi della struttura.

Da rimarcare la presenza nella cattedrale dell’Icona della Vergine del Pilario, protettrice dI Cosenza, alla quale i più superstiziosi attribuiscono il salvataggio della città durante la peste del 1576 e del terremoto nel 1854.

Infine all’interno della chiesa possiamo ammirare il mausoleo della Regina Isabella d’Aragona e il sarcofago di Enrico VII “lo zoppo” re di Germania.

IL CIBO - VARCHIGLIA ALLA MONACALE

Cosenza ovviamente non è solo arte e monumenti, e non si può dire di aver visitato davvero la città, se non si è assaggiato il suo dolce tipico, in uno dei caffè del centro storico.

La varchiglia alla monacale, a quanto pare, deve il suo nome allo spagnolo “barquilla”, in quanto ha una forma simile allo scafo di una nave, e al fatto che veniva preparato dalle Monache Carmelitane Scalze.

Ma a noi quello che interessa davvero è che questo dolce, fatto di pasta frolla, cioccolato e frutta secca, nonostante sia poco conosciuto anche nella stessa Calabria, è una vera delizia per il palato e vi offrirà un’esperienza culinaria da leccarsi i baffi.

COME VISITARE COSENZA

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